SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°68

KOGA E PALLAS! INCONTRO SUL CAMPO DI BATTAGLIA!

Disegnatori Yasuhiro Nabatame

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Subaru, Ryuho, Soma, Eden, Yuna, Haruto, Seiya, Pallas, Titan, Shiryu, Hyoga, Shun, Fudo, Harbinger, Kiki, Saori, Hyperion, Gallia, Aegaeon, Pallasite, Cavalieri d’Acciaio, abitanti di Pallasvelda.

La guerra tra Cavalieri d’Acciaio e Pallasite prosegue incessante, con vittime in entrambi gli schieramenti. A palazzo, Pallas vorrebbe andare nelle strade a vedere il conflitto da vicino, ma Titan insiste che è troppo pericoloso e la mette a letto. Indispettita, la bambina aspetta che se ne sia andato per poi uscire di nascosto da sola. Intanto, il gruppo di Koga si è ricompattato e si fa largo tra i nemici, portando in salvo quelle persone normali che, avendo un cosmo adeguatamente forte, non sono rimaste pietrificate. In quel mentre, Koga vede Pallas passare e, pensando sia una di queste persone, lascia gli amici per inseguirla. Mentre Seiya si fa strada annientando plotoni su plotoni di Pallasite, ed Eden continua a tenere d’occhio Subaru, Koga raggiunge Pallas nel cortile interno di un palazzo. Ignaro della sua identità, le dice di essere un Cavaliere di Atena e si presenta, ma la piccola dea non gli rivela il suo nome e, quando sopraggiungono i soldati Pallasite, si lascia portare via dal ragazzo per timore di essere ricondotta a palazzo. Felice di avere un nuovo protettore, Pallas lo guarda sconfiggere i soldati e inizia a correre in giro per farsi inseguire da lui. Al Grande Tempio, Fudo, Harbinger e Kiki sono preoccupati per come Saori stia deperendo mentre loro sono impotenti, ma non possono distruggere il bracciale per timore di recidere la vita di Atena. A Pallasvelda, Titan scopre la fuga di Pallas, mentre Koga rapidamente si scoccia di giocare con lei e la prende in braccio di peso per condurla dagli amici. Pallas si convince che Atena obblighi i suoi Cavalieri a combattere, anziché persuaderli con l’amore come fa lei, e cerca di portare Koga dalla sua parte, ma il ragazzo l’ignora e torna con il gruppo. Quando Pallas capisce che intende lasciarla con le altre persone normali per tornare a combattere per Atena, si infuria e rivela il suo immenso cosmo divino, allarmando tutti. Pallas accusa Koga di aver respinto il suo amore, proprio come fece Atena, e finalmente si rivela agli sbigottiti Cavalieri. Per di più, attratto dal suo cosmo, Titan compare a proteggerla e sguaina rabbiosamente la Spada della Teogenesi, che in epoche remote gli dei usarono per creare il mondo. Paralizzati dal suo potere, i Cavalieri sono inermi, ma Koga rifiuta lo stesso di rinnegare Atena per passare dalla parte di Pallas, che, indispettita, dice a Titan di iniziare da lui. A salvarlo è Seiya, attirato a sua volta dal cosmo della dea. Memore del suo primo incontro con Pallas, decide stavolta di non esitare e scocca la freccia d’oro, qualsiasi siano le conseguenze, ma Titan la para con la spada, e Pallas la rimanda al mittente. Stavolta è Koga a proteggere Seiya, facendogli da scudo con il corpo e ricevendo il dardo nella spalla sinistra. Il fatto che i due possano muoversi nonostante l’aura della Spada della Teogenesi preoccupa Titan, che vorrebbe chiudere lì la questione, ma Pallas ordina di far ritorno a palazzo, convincendolo a ritirarsi. Rimessa a letto la piccola, Titan riceve l’ironia di Hyperion, Gallia e Aegaeon per essersi ritrovato a fare da babysitter, mentre i Cavalieri sono demoralizzati per aver perso un’occasione così ghiotta di sconfiggere la dea e porre fine alla guerra. Al Santuario, Harbinger spinge per intervenire, ma Fudo lo calma: anche se molti Cavalieri sono caduti, al punto che il loro esercito sembra star perdendo la guerra, i cosmi dei restanti stanno crescendo di intensità, e adesso anche i Cavalieri leggendari hanno iniziato a muoversi: Shiryu, Shun e Hyoga hanno infatti raggiunto le mura esterne di Pallasvelda, e presto verrà anche il turno dei Cavalieri d’Oro. Contemporaneamente, Koga rincuora i compagni, ricordando che, per quanto potenti possano essere i cosmi di Titan o Pallas, loro vinceranno se rimarranno uniti aiutandosi a vicenda.

DVD: L'episodio è presente nel 18° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Improvvisamente Titan ha l’armatura sotto il mantello, ma in passato le mani non erano mai sembrate coperte dalla corazza. Scopriamo che alcune persone sono scampate al Chrono Delayed, ma Pallasvelda è invasa da settimane, forse mesi, quindi come sono sopravvissute fino ad ora? Nel fodero, la spada di Titan è molto più corta rispetto a quando viene sguainata.

Note: 5. Un episodio un po’ fessacchiotto, carino nelle battute finali ma comunque mai esaltante. Si salvano solo l’arrivo dei Cavalieri leggendari a Pallasvelda e la caratterizzazione di Pallas, che detesta essere ignorata o abbandonata, ed è convinta che i Pallasite combattano per lei per amore. Quest’idea in realtà l’avvicina molto ad Atena, specie per come era stata descritta da Tifone nel romanzo Gigantomachia, quando il Gigante disse che era appunto l’immenso amore che i Cavalieri provano per la loro dea a spingerli a dare tutto in battaglia. A quanto pare, ci sono persone che sono sfuggite al Chrono Delayed grazie a un cosmo relativamente forte, e adesso anche loro sono in fuga per la città. L’idea serve a giustificare il qui pro quo di Koga che, vista Pallas, inizialmente non sospetta di lei, ma nell’ottica più grande delle cose ha poco senso che questi civili se ne stiano in giro da settimane. Considerando che gli effetti del Chrono Delayed variano in base a chi lo esegue, il fatto che ci siano dei sopravvissuti indica che è stato un Pallasite di terza o quarta classe a lanciarlo su Pallasvelda. Anche se la cosa non viene rimarcata, Eden aveva già incontrato Pallas nel 52° episodio, quando si era infiltrato tra i Pallasite. Sempre in quella puntata era avvenuto il primo incontro tra Seiya e Titan, che aveva poi mostrato la spada nella 58°, e ora scopriamo che l’arma fu "usata dagli antichi dei per creare il mondo", e che la sua luce indebolisce i cosmi meno potenti. Se le parole di Titan sono veritiere, l’arma risalirebbe alle prime generazioni divine, ma, pur venendo ripreso in futuro, l’argomento non verrà mai sviscerato del tutto. La scena in cui Pallas rilancia al mittente la freccia d’oro con lo sguardo è un riferimento alla serie classica, quando Nettuno fece ripetutamente la stessa cosa, e anche allora come adesso qualcuno si mise davanti per proteggere Seiya. Per sua fortuna però, Koga non riceve il dardo nel petto o nella schiena come Sirio e Tisifone, ma solo nella spalla, il che gli permette di estrarlo senza troppi guai. Dopo la scheggiatura sul petto, è il secondo danno alla New Cloth di Pegasus, per ora la più malmessa insieme a quella di Soma. Anche il discorso sulla "colpa" di attaccare un dio è un riferimento alla serie classica, e in particolare al terzo film, ma si tratta sempre di una questione risolta abbastanza sbrigativamente con discorsi simili a quelli di questo episodio: "sia come sia, intanto lo facciamo, poi pagheremo le conseguenze". Nel finale, scopriamo che Shiryu, Shun e Hyoga sono arrivati a Pallasvelda. Il primo è senza corazza, avendo ormai lasciato definitivamente l’armatura del Dragone a Ryuho, e il secondo indossa la New Cloth introdotta nel 59° episodio, ma è il terzo a sorprendere, visto che la sua Cloth Stone si è evoluta in New Cloth dietro le quinte, e ora ne vediamo per la prima volta qualche dettaglio. La trasformazione dovrebbe essere avvenuta prima del 62° episodio, in cui già se ne vedeva lo scrigno.