SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°58
LA COMPARSA DEI QUATTRO RE! GUERRA TOTALE TRA ATENA E PALLAS!
Disegnatori Kenichi Takase
Data: Estate 2005 circa.
Personaggi presenti: Koga, Ryuho, Soma, Yuna, Haruto, Subaru, Seiya, Kiki, Harbinger, Genbu, Fudo, Saori, Shaina, Ichi, Spear, Guney, Johann, Miguel, Michelangelo, Doré, Mirfak, Menkar, Bayer, Bartschius, Shun, Tarvos, Titan, Hyperion, Gallia, Aegaeon, Pallas, soldati Pallasite, soldati, militari, persone normali.
In una base militare nel deserto, la maggior parte dei soldati sono stati pietrificati, e i confusi superstiti sono sotto attacco da parte dei Pallasite, che hanno fermato il tempo. In loro aiuto compare Harbinger del Toro, che massacra facilmente i nemici, anche se è deluso dal rumore delle loro ossa rotte. Genbu di Libra lo rimprovera perché usa i suoi poteri per divertimento personale e per aver lasciato le case dello Zodiaco senza permesso. Inviati i soldati superstiti in una città vicina per avere soccorso, dice al compagno di far ritorno al Santuario e proteggere Atena, come gli è stato ordinato. Harbinger è indispettito e cerca la rissa, ma Genbu ne ignora le provocazioni e lo convince a tornare con lui. Al Grande Tempio, Kiki fa rapporto spiegando che i Pallasite stanno fermando il tempo in sempre più parti del mondo. Saori, Seiya e Fudo discutono la situazione e decidono di riunire i Cavalieri e passare al contrattacco, anche se la Dea è triste che la guerra tra lei e la sorella stia coinvolgendo così tante persone innocenti, e preferirebbe farsi uccidere per porvi subito fine. Seiya e Harbinger, appena arrivato, però le ricordano, ciascuno a modo proprio, la sua importanza per la difesa del mondo, convincendola a chiamare a raccolta i Cavalieri. Poco tempo dopo, Koga e Subaru raggiungono il Grande Tempio, dove vengono accolti da Shaina, in realtà un po’ titubante nel vedere il Cavaliere d’Acciaio. Al tramonto, i Cavalieri si riuniscono nell’arena dei tornei e, tra gli altri, ci sono Ichi, Spear, Guney, Johann, Miguel, Michelangelo, Doré, Mirfak, Menkar, Bayer e Bartschius, oltre a Ryuho, Soma, Yuna e Haruto. Koga e Subaru raggiungono gli amici, ma nessuno ha notizie del luogo in cui si nasconde Pallas e, per di più, molti Cavalieri in giro per il mondo sono caduti per mano del nemico. Non appena il sole cala, Atena compare sulla scena, insieme ai Cavalieri d’Oro, e tutti si inginocchiano in segno di rispetto, anche se Subaru ha la sensazione di averla già incontrata in un qualche momento del passato. Dopo aver ricordato le minacce passate di Poseidon e Hades, la Dea spiega che Pallas, che un tempo le voleva bene come una sorella, adesso le è nemica. Nello stesso momento, nella sua residenza, la piccola Pallas si lamenta con Titan di non poter ancora vedere Atena. Il guerriero cerca di calmarla quando compaiono i suoi tre compagni e parigrado, Pallasite di prima classe possessori delle spade divine: Hyperion, che impugna la Taglio del Cataclisma (Cataclysm Slash); Gallia, con la spada Manifestazione del Dio della Guerra (War God’s Manifestation Blade), e Aegaeon, che ha con sé la Possente Fenditrice del Fulmine (Heavy Lightning Striker). Lui stesso impugna la Lama della Teogenesi (Blade of Theogenesis) e insieme sono i Re Celesti al servizio di Pallas. Le loro diverse personalità emergono rapidamente, visto che Hyperion vorrebbe subito massacrare i nemici, Gallia li reputa insetti con le loro ragioni e preferirebbe ascoltarli prima, e Aegaeon li reputa interessanti e vorrebbe evitare di ucciderli. Titan assicura a Pallas che, grazie a loro, presto vedrà Atena. In quel momento, al Grande Tempio, Saori è indebolita dal braccialetto che continua a sottrarle il cosmo, e ha bisogno del sostegno di Seiya. Koga sembra geloso del rapporto tra i due, ma ascolta comunque gli ordini della Dea e di Genbu, che vogliono sconfiggere i Pallasite anche per liberare le persone paralizzate dal furto del tempo e quindi inviano i Cavalieri nei luoghi dove ci sono state situazioni di questo tipo. Più tardi, Koga, Ryuho, Soma, Yuna, Haruto e Subaru si salutano, prima di partire per diverse destinazioni, ma il giovane Pegasus è ancora turbato ed è il primo ad andare, insieme al Cavaliere d’Acciaio. I due raggiungono ben presto una città i cui abitanti sono pietrificati, e si trovano di fronte all’esercito nemico. Koga li attacca con rabbia, sbaragliandoli con tanta aggressività da perplimere l’amico, ma i soldati sono capeggiati da Tarvos di Star Crusher, il Pallasite che lo aveva già attaccato qualche tempo prima sull’isola di Saori, e che ora vuole la rivincita. Notanto l’aggressività negli occhi di Koga, Tarvos gli dice che non sta combattendo per Atena ma solo per divertimento, proprio come lui, che serve Pallas solo per avere una scusa per menare le mani. Le sue parole, unite alla gelosia verso Seiya, scombussolano Koga al punto da rendere più lenti e deboli i suoi attacchi, fino a metterlo alla mercé del nemico. Subaru però salta in suo aiuto, e gli ricorda che non ha mai lottato per sé stesso, ma solo per proteggere gli altri. Quando un neonato gattona sul campo di battaglia e Tarvos gli lancia contro la palla chiodata, Koga lo difende, riuscendo finalmente a scuotersi e a capire le ragioni di Atena. Deciso a combattere per proteggere chi non può farlo da solo, il ragazzo scatena il RyuseiKen contro l’Iron Meteor Strike di Tarvos, frantumando sia la Star Crusher che la sua Chronotector, e obbligandolo alla fuga. In questo modo, le persone pietrificate tornano normali, e i due Cavalieri possono ripartire, con Koga più sereno e motivato a rendere felice Saori indipendentemente da tutto il resto. Altrove, anche Shun di Andromeda è tornato a combattere.
DVD: L'episodio è presente nel 15° DVD e Blu-Ray.
Scene extra DVD: /
La logica, questa sconosciuta: I Pallasite dicono che chi sopravvive alla paralizzato del tempo ha un cosmo forte per essere una persona normale, ma più avanti tra i superstiti vediamo anche un neonato. I soldati accettano gli ordini di Genbu senza chiedere spiegazioni dell’accaduto. Quando il tempo è paralizzato, anche diversi oggetti inanimati sembrano pietrificati. La maggior parte dei Cavalieri d’Argento erano dati per morti nel corso della prima stagione, ma ora sono tornati senza alcuna spiegazione.
Note: 6.5. Un episodio bellino nei primi due terzi, con la riunione dei Cavalieri e la presentazione dei nemici principali, ma che perde nel finale a causa dei patemi fin troppo gratuiti di Koga, e di un Tarvos abbastanza stereotipato e banale. Rivediamo un po’ di persone assenti dalla prima stagione, anche se alcuni ritorni sono più inattesi di altri. Genbu, Fudo e Harbinger avevano concluso la guerra contro Mars impedendo la distruzione del Santuario, ma la loro sopravvivenza non era mai stata messa in dubbio. Al contrario, i vari Cavalieri d’Argento Johann, Miguel, Doré, Mirfak, Menkar, Bayer e Bartschius erano stati pesantemente sconfitti dai protagonisti, e sembravano essere crollati senza vita, a volte anche in maniera abbastanza evidente come Miguel che era precipitato in una scarpata. Per di più, alcuni come Doré, Mirfak o lo stesso Miguel non erano mai sembrati molto leali, avendo anzi mostrato atteggiamenti sadici da nemici. Ora invece li rivediamo tutti in forma, pronti a inginocchiarsi ad Atena e ad accettarne gli ordini, anche se nessuno di loro ha linee di dialogo. A questo gruppo, si aggiunge anche Michelangelo, che però nel 15° episodio aveva spontaneamente abbandonato la battaglia e quindi non era dato per morto. Gli unici assenti sono quindi Ennead dello Scudo, che a questo punto non sappiamo se sia sopravvissuto al colpo di Thebe nella scorsa puntata, Fly della Mosca, che era stato completamente disintegrato nel 13° episodio e per fortuna non è stato resuscitato, e il quartetto Pavlin, Sham, Almaaz e Balazo, evidentemente morti nel 14° episodio. Tra i Cavalieri Bronzo rivediamo invece un paio di allievi di Palaestra, Spear e Guney, che già sapevamo essere stati liberati dal cristallo della Torre di Babele. A quanto pare, tutti i Pallasite possono bloccare il tempo, anche i soldati semplici, ma gli esseri umani dotati di un cosmo forte sono immuni all’effetto. Cosa determini un cosmo forte è però in dubbio, visto il neonato che sopravvive quando gli adulti sono pietrificati. Harbinger, pur essendo passato dalla parte di Atena, conferma un atteggiamento irrispettoso e burbero, non obbedendo agli ordini e non inginocchiandosi di fronte a lei, anche se già nella seconda parte della prima stagione aveva mostrato di non essere malvagio, aiutando Kiki contro i soldati semplici. Shaina ricorda brevemente il suo primo incontro con Subaru, nel 53° episodio, e lo strano cosmo che aveva percepito provenire da lui, mistero che sarà centrale alla stagione e che viene sfiorato anche quando il ragazzo pensa di aver già incontrato Atena in passato. Parlando dei suoi nemici del passato, Saori cita i principali della serie classica: Nettuno/Poseidone, mostrato con il presunto aspetto mitologico, e Hades con indosso la Surplice e l’aspetto visto negli episodi dell’Elisio della vecchia serie. Non si parla invece di Abzu e Mars, forse perché il loro ricordo è ancora recente tra i Cavalieri assemblati. Dalla parte di Pallas, fanno la loro comparsa i Re Celesti, titolo che viene usato per la terza volta nella serie, dopo aver indicato in maniera un po’ troppo altisonante i quattro Cavalieri Neri di Phoenix e poi i seguaci di Mars evocati da Amor. I Re Celesti attuali sono chiaramente mutuati sui Moschettieri di Dumas, come evidente quando incrociano le spade, ma anche un po’ da aspetto e fisicità, con il fedele Titan/D’Artagnan, il duro Hyperion/Athos, il bonaccione Aegaeon/Porthos e la sprezzante Gallia/Aramis. Hyperion è omonimo del Titano Iperione, visto in Episode G, ma in questo caso il nome, come quelli di Aegaeon e Titan, è preso dalle lune di Saturno, mentre Gallia deriva dal gruppo Gallico, una serie di satelliti irregolari del medesimo pianeta. Le spade che impugnano hanno nomi complessi e lunghi da tradurre, al punto che l’edizione ufficiale americana li ha un po’ semplificati e accorciati. In originale, sono Tenjinsōseiken per Titan, Tenchihōmetsuzan per Hyperion, Bushinkōrinken per Gallia e Jūbakuraizanba per Aegaeon. Quest’ultima ha la lama scheggiata e crepata, per motivi che scopriremo molto pił avanti, nel 76° episodio. In assenza di un Sacerdote e con Seiya impegnato a prendersi cura di Saori, sembra che il comando sia passato a Genbu di Libra, in riferimento alla maggior parte della serie classica in cui è Doko a dirigere i Cavalieri d’Oro. Rivediamo Tarvos, primo Pallasite introdotto nel 52° episodio, sempre contro Koga e Subaru. Ora sfodera un nuovo attacco, l’Iron Meteor Strike, ma fa la medesima fine e la sua Chronotector viene distrutta, anche se lui riesce a fuggire. Nelle scene finali, torna invece Shun, con indosso la versione Cloth Stone della sua armatura, già vista nel 12° episodio.