LOST CANVAS - EPISODIO N°19
LA LAMA SOLITARIA
Disegnatori: ?
Personaggi presenti: El Cid, Sisifo, Sasha, Ipno, Icelo, Oniro, Fantaso, Icelo, Morfeo, Gregor, Rusk, Lacaille, Tsubaki, Paika, Sion, Doko, Spectre, soldati, apprendisti.
Dopo la caduta di Tanato, Ipno riceve gli ossequi dei suoi quattro servitori: Oniro, Fantaso, Icelo e Morfeo, gli Dei dei Sogni. La loro prima missione è liberarsi di un uomo che in futuro potrebbe ostacolarli perché ha indagato a lungo su tutti loro, e che adesso è vulnerabile. Ridendo, i quattro scompaiono, pronti a trovare quell’uomo e sigillarne lo spirito. Intanto, al Grande Tempio Sasha entra nella casa del Sagittario, dove dorme Sisifo sin da quando è stato trafitto dalla sua stessa freccia, pregna del cosmo di Hades. A fargli la guardia è El Cid del Capricorno, da sempre suo caro amico, la cui presenza rassicura Sasha. In quel momento però compare una distorsione spaziale, da cui emerge Icelo, che ha trovato Sisifo seguendo l’odore del cosmo di Hades. Prima che El Cid possa intervenire, il Dio dei Sogni morde Sisifo, strappandogli l’anima. Capricorn sferra un fendente per fermarlo, ma stranamente esso scompare per poi abbattersi sul muro, ed Icelo si dilegua prima che il Cavaliere possa far altro. Il suo cosmo è avvertito da Sion e Doko, che raggiungono la nona casa, dove nel frattempo un furioso El Cid chiede a Sasha il permesso di andare a salvare l’amico. Proprio lui e Sisifo, su ordine del Grande Sacerdote, avevano infatti indagato su Ipno, scoprendo l’esistenza dei quattro Dei dei sogni di cui si narra dai tempi più antichi, e del luogo in cui regnano, il Mondo dei Sogni, dove probabilmente è stata imprigionata l’anima di Sagitter in modo da impedirgli persino di reincarnarsi. Tutte le informazioni raccolte da Sisifo sono indispensabili quanto il Cavaliere stesso, ma per salvarlo sarà necessario uccidere gli Dei dei Sogni. El Cid promette di farlo e, ottenuta la missione, esce dalla nona casa. In cuor suo però è ancora frustrato per non essere riuscito a fermare Icelo, prova che la spada nel suo braccio è ancora debole, e non è ancora la vera Excalibur. All’esterno, El Cid incontra i suoi tre allievi, Rusk della Poppa, Lacaille della Bussola e Tsubaki delle Vele, che invano gli chiedono il permesso di accompagnarlo. Ogni volta che c’è una missione pericolosa infatti Capricorn preferisce andare da solo, lasciandoli indietro nonostante i tre desiderino andare con lui e sobbarcandosi tutto il peso sulle proprie spalle. Anche Doko e Sion, informati da Sasha della situazione, avvertono la determinazione di El Cid, che amava Sisifo come un fratello pur essendo totalmente diverso da lui. Il cuore di El Cid è come una lama affilata, mentre quello di Sisifo è sempre rimasto colmo di gentilezza e bontà. Nel frattempo, i tre allievi di Capricorn, tristi per essere stati lasciati ancora una volta in disparte, ricordano quando incontrarono loro stessi Sisifo, di ritorno al Santuario. El Cid si stava allenando senza sosta, cercando di usare la sua spada per tagliare l’acqua, ed i tre chiesero a Sisifo di convincerlo a portarli con sé alla prossima missione. Sagitter rispose che il motivo per cui venivano sempre lasciati indietro non era mancanza di fiducia, ma desiderio di migliorarsi sempre di più, senza coinvolgere gli altri nel difficile percorso scelto per sé. I ragazzi protestarono affermando che sarebbe splendido morire per El Cid, ma Sisifo li rimproverò dicendo che la morte non è mai splendida, e che è proprio questo che Capricorn teme. Nondimeno, anche lui ammise che una sola spada, per quanto affilata, difficilmente potrebbe aprire la via per il futuro. Memori di tutto ciò, i tre Cavalieri decidono di disobbedire e seguirlo. Nel frattempo El Cid ha raggiunto la foresta in Italia, attratto lì dal cosmo di Icelo. Anche lui sta pensando a Sisifo, il cui difetto è l’opposto del suo, ovvero essere troppo gentile e sensibile. Capricorn ricorda quando un suo allievo, Pakia, fuggì dal Santuario poco dopo aver sconfitto l’ultimo nemico prima dell’investitura, che sarebbe dovuta avvenire il giorno dopo. Raggiuntolo, El Cid gli chiese spiegazioni, e Pakia, crollato in ginocchio, rispose in lacrime di non sentirsi in grado di sopportare la pressione che il maestro fronteggia giorno dopo giorno, e che quindi finirebbe solo per rallentarlo. Fedele alle ferree leggi del Santuario, El Cid alzò la mano per giustiziarlo come traditore, ma Sisifo intervenne a fermarlo, ricordando a Pakia che esiste più di un modo per creare il futuro, magari anche agendo come normali esseri umani anziché lottando come Cavalieri. Proprio a causa del suo cuore gentile però Sisifo soffre per aver dovuto condurre Sasha al Grande Tempio, e questo lo ha reso vulnerabile ad Hades ed Icelo. Ad un tratto, il Cavaliere viene attaccato da uno Spectre gigantesco e dai suoi cinque compagni. I nemici circondano subito Capricorn, che però li annienta tutti con una serie di fendenti delle mani, lacerandone i corpi. Il gigante, rimasto solo, ricorda di aver sentito di un cavaliere di Atena che ha affilato le proprie mani sino a renderle simili ad una spada, ma proclama che contro di lui, Gregor di Genbu, della Stella Celeste della Ritirata, quella tecnica non funzionerà. La sua Surplice infatti ha un potere difensivo enorme, che lo protegge da qualsiasi attacco. Approfittando della sua stazza, Gregor cerca di schiacciare El Cid rotolandogli sopra, ma il cavaliere di Capricorn si lascia colpire e taglia completamente in due il nemico, che muore sbalordito. El Cid afferma che la sua spada non è ancora perfetta, e lui stesso ignora il limite massimo che può raggiungere, ma poi si affretta a riprendere la corsa. In quel momento, dietro di lui compare Icelo, che dopo averlo avvertito che ormai lo spirito di Sisifo è sigillato nel Regno dei Sogni, a Morfia, si prepara ad affrontarlo. Prima che lo scontro inizi attorno ad El Cid compaiono le altre tre divinità, una delle quali gli afferra la mano per ammirarla. Quest'ultimo, dalle sembianze di donna, è Fantaso, Dio delle Apparenze, colui che amministra le chimere, che reputa meravigliosa quella tecnica. I suoi due compagni però, Morfeo e Oniro, non sono dello stesso avviso, ed anzi vogliono sbrigarsi. El Cid riconosce i loro nomi e capisce di essere davanti agli Dei dei Sogni, segno che la barriera di sonno creata da Ipno è vicina. Subito il cavaliere si prepara ad attaccare, nonostante Icelo gli consigli in tono di scherno di fare il contrario. Capricorn sferra alcuni fendenti di luce, ma anzichè colpire il Dio tutti loro cambiano direzione, colpendo altrove. El Cid tenta ancora, e stavolta l'attacco compare accanto a lui, mozzandogli il braccio destro.
Censure: L'episodio è al momento inedito in Italia
Dati originali: /
Manga: L'episodio proviene dal capitoli 71 del numero nove del manga. In realtà però è quasi totalmente inedito, le uniche parti esistenti nel fumetto sono lo scontro con gli Spectre e l’incontro con gli Dei dei Sogni, dove tra l’altro il brevissimo scontro contro Icelo è più corto rispetto all’anime, e Morfeo non ne fa parte, essendo rimasto a Morfia. Nel manga El Cid era stato inviato anche lui da Sage per proteggere Tenma e solo in un secondo momento entra in gioco la missione di salvare lo spirito di Sisifo.
La logica, questa sconosciuta: Il cosmo di Atena dovrebbe impedire a chiunque di teletrasportarsi o comparire all’interno del Santuario, e questo dovrebbe valere anche per Icelo, che è un Dio molto minore rispetto a lei. Con Atena a due passi ed El Cid incapace di fermarlo, Icelo avrebbe potuto almeno considerare di attaccare anche lei. Infatti, se è in grado di entrare così al Santuario, perché non l’ha uccisa prima? Sion e Doko vengono addirittura dalla settima e prima casa, ma non c’è traccia di Acquarius o Scorpio che sarebbero molto più vicini alla nona. Dove avviene l’incontro tra El Cid e gli allievi? Tradizionalmente la scalinata delle Dodici Case è vietata a chiunque non sia un Cavaliere d’Oro, e per di più Doko e Sion non sembrano incrociare il parigrado pur essendo davanti al tempio prima che El Cid esca. Dopo ben tre o quattro colpi deviati alla stessa maniera da Icelo, El Cid dovrebbe essere un po’ più cauto, o comunque meno sorpreso quando perde la mano. Il fendente di Capricorn non avrebbe dovuto mozzare così facilmente l'armatura d'oro. Considerando l'entità della ferita, El Cid dovrebbe sanguinare molto di più, e anche se sta contraendo i muscoli per fermare l’emorragia dovrebbe uscire più sangue dal troncone di braccio raccolto da Fantaso. Sisifo ha scritto un'intera libreria di volumi sulle divinità del sonno, sarebbe stato più facile se avesse fatto rapporto a voce al Sacerdote ed Atena, e per di più El Cid, che ha viaggiato con lui, dovrebbe essere ugualmente al corrente dei fatti. Sul pettorale dell'armatura di Sagitter non c'è traccia del foro causato dalla freccia d'oro. Inoltre, qualcuno avrebbe potuto stendere Sisifo in un letto invece di lasciarlo dormire in piedi appoggiato al muro ed all'arco. Il concetto di reincarnazione di cui parla El Cid è tipico delle filosofie orientali più che di quella greca in cui credono i cavalieri di Atena. Per di più, anche dormendo per sempre Sisifo prima o poi morirebbe, per mancanza di nutrimento, e quindi dovrebbe reincarnarsi. Abbiamo visto sia con Pegasus che con Tenma che l’armatura viene consegnata subito dopo il duello finale, e non il giorno seguente.
Fonti: /
DVD: L'episodio è presente nell’9° DVD TMS.
Note: 8/10 Un episodio praticamente inedito che ripara numerose piccole e grandi pecche del manga, delineando la personalità di El Cid grazie a flashback, riflessioni e commenti altrui, e fornisce anche un po’ di approfondimento su Sisifo, da un po’ di tempo lontano dalle scene. In questa versione gli eventi risultano molto più piacevoli che non in quella cartacea, e molte illogicità vengono corrette o ridimensionate. L’identità dei tre allievi di El Cid è indicata nel libretto di accompagnamento: sono Rusk della Bussola, il più piccolo con la corazza violetta, Lacaille della Poppa, con l’armatura a gilet ed i capelli rossi, e Tsubaki delle Vele, con i capelli lunghi scuri. Un quarto allievo, Pakia, fuggì prima di ricevere l’armatura dopo aver sconfitto un avversario abbastanza somigliante a quello battuto da Tenma nel secondo episodio, e la cui tenuta è quella degli allievi di Hasgard del Toro. Considerando che Bussola, Poppa e Vela sono tre dei quattro elementi che compongono la Nave di Argo, è plausibile che a Pakia sarebbe andata la corazza mancante, la Carena. La legge secondo cui chi diserta il Grande Tempio è punibile con la morte proviene dall’anime classico, dove Argor di Perseo giustizia tre ragazzi proprio per questo motivo. Ora scopriamo che non era una delle regole tiranniche imposte da Arles, ma che era in vigore già nel 1743, almeno nell’universo alternativo di Lost Canvas, anche se la decisione finale sembra essere a discrezione del Cavaliere che ferma il fuggiasco. Da notare comunque che, quando Selinsa ha scelto di abbandonare l’addestramento, nessuno ha mai accennato a possibili punizioni, suggerendo che molto potrebbe dipendere dal quando e dal come ci si ritira. Facciamo conoscenza con i quattro Dei dei Sogni al servizio di Ipno, i Oneirei, che in quanto divinità minori a servizio di un Dio secondario hanno poteri più o meno al livello di un Cavaliere d’Oro. Sono Oniro dei sogni, Icelo delle Illusioni, Fantaso delle Apparenze e Morfeo delle Creazioni. Nel mito, Morfeo, Icelo e Fantaso sono loro stessi gli Oneiroi, figli di Hypnos, mentre non esiste alcun Oniro, inteso come nome proprio. Indossano delle armature simili a Surplici ed hanno il controllo di Morfia, il Mondo dei Sogni in cui possono imprigionare le anime per l’eternità, impedendo loro di incarnarsi in futuro. Icelo in particolare è in grado di attraversare e manipolare lo spazio, comparendo nel cuore del Grande Tempio e deviando gli attacchi. L'oggetto trasportato non perde la propria energia cinetica e continua a muoversi nella direzione in cui stava andando prima. Per ora, non sappiamo quanto lontano Icelo possa far apparire qualcosa, visto che usa sempre il suo colpo in un raggio di pochi metri. In questo senso, il suo potere è praticamente uguale a quello che, in Episode G, Giapeto usa contro Mur in Jamir, mentre graficamente è reso come la Dimensione Oscura di Gemini, sempre nel G. Questa capacità potrebbe inoltre essere ispirata al personaggio Marvel chiamato Macchia, anche se quest'ultimo è un antagonista minore dell'Uomo Ragno e non è molto noto. Oltre a loro viene introdotto un nuovo Cavaliere d’Oro, El Cid di Capricorn, il cui nome molto probabilmente proviene da una figura storica realmente esistita, il mercenario spagnolo El Cid Campeador, vissuto tra il 1043 e il 1099, che liberò l'emirato di Valencia dal controllo dei mori. Diversi elementi della sua storia e personalità sono basati sul Capricorn dell’anime classico, e soprattutto sul materiale extra uscito su di lui: in primis la sua profonda amicizia nei confronti di Sisifo rispecchia quella di Capricorn e Micene, narrata nella Side Story "La storia segreta di Excalibur" pubblicata sul secondo volume della Jump Gold Selection e basata sulla continuity dell'anime. Inoltre, El Cid dice che la sua spada non è ancora degna di chiamarsi Excalibur, proprio come ne "La storia segreta" Capricorn inizialmente possedeva solo il potere di sferrare affilati fendenti di luce, e solo in seguito riuscì a risvegliare Excalibur dentro di se. Insieme, El Cid e Sisifo hanno vagato il mondo, trovando riferimenti ad Ipno persino tra i dipinti rupestri degli uomini delle caverne e scoprendo l’esistenza dei quattro seguaci. Pare però che a volte Sisifo andasse da solo, mentre El Cid restava ad allenarsi al Grande Tempio, occupandosi verosimilmente anche dell’addestramento dei quattro allievi. Per la prima volta scopriamo anche che Sisifo si sente in colpa per aver portato Sasha al Santuario, condannandola alle sofferenze legate al ruolo di Atena. Questo dettaglio, per ora secondario, acquisirà una certa importanza andando avanti nei prossimi episodi. Il gigantesco Spectre Gregor di Genbu, molto più alto di Stand, ha invece come simbolo la tartaruga che è una dei quattro guardiani mitologici d'oriente, Genbu appunto. Un altro di questi guardiani, la fenice Bennu, è il simbolo di Kagaho, mentre ancora non sono stati mostrati i due restanti guardiani, ovvero il drago ed il cavallo alato o unicorno. A differenza di Kagaho, Gregor non ha grandi poteri, e la sua tecnica consiste nel rotolare sopra i nemici per schiacciarli con la pancia (!). Per stazza e caratterizzazione, ricorda molto il Gigante Lava Rossa di Episode G. Un secondo possibile riferimento al G si trova subito dopo, quando El Cid taglia il suolo a quadrati, come farà Capricorn durante il suo breve scontro con Gemini alla tredicesima casa.