SAINT SEIYA N°21

AI PIEDI DELLO SHARASOJU

(SOTTO L'ALBERO DI SALA)

Personaggi Presenti: Shaka, Saga, Shura, Camus, Aiolia, Shiryu, Mu, Milo, Kanon, Atena, Gigant, Spectre vari.

Data: Incerto. Notte tra 25 e 26 Novembre circa

Lunghezza: 77 pagine

Saga, Shura e Camus osservano in silenzio Shaka, sempre seduto in posa da meditazione. Gigant, intuendo che i tre hanno ucciso Cube e gli altri, si lancia verso Saga, accusandolo di tradimento, ma il cavaliere d'oro lo blocca con il suo cosmo, e subito dopo dice a lui ed agli altri spectre di stare indietro, perché contro Shaka non avrebbero speranze neppure se attaccassero insieme. "Se volere la testa di Atena dovete lasciarci agire senza intromettervi !" dichiara Saga prima di lanciare indietro Gigant. A queste parole, Shaka chiede ai tre compagni di un tempo se è davvero loro intenzione uccidere Atena, e Saga risponde di si. Per interminabili secondi, Saga, Shura, Camus e Shaka si osservano a vicenda, pronti alla lotta, poi, incredibilmente, il cavaliere di Virgo afferma "Passate pure !". Tutti sono stupefatti da queste parole, ma Shaka spiega che neppure lui osa sfidare tre cavalieri d'oro contemporaneamente. Così, Saga e gli altri superano Shaka ed entrano nella sesta casa. Nel vedere il cavaliere d'oro comportarsi in questo modo, Gigant e gli altri spectre lo credono un vigliacco, e corrono verso la sesta casa. Shaka però ricorda loro le parole di monito dette da Saga poco prima, e subito dopo mostra che sul rosario altre sei sfere hanno cambiato colore. Ciononostante, gli spectre lo attaccano, ma il cavaliere risponde "Non vi permetterò di sporcare la scalinata di pietra delle dodici case con i vostri piedi impuri !", e lancia il Tenma Kofuku, annientando i nemici. Gigant cade proprio davanti a Shaka, che gli chiede se lui e gli altri spectre hanno paura della morte. Gigant risponde che chi combatte per Hades ha in dono la vita eterna anche dopo la morte, ma Shaka replica che neppure lui, che per vent'anni ha dialogato col Buddha, ha mai sentito di un uomo cui sia stato concesso tale dono. A queste parole, Gigant comprende di essere stato ingannato, e subito dopo muore. Eliminati gli spectre, Shaka si alza e dice a Saga e gli altri di fermarsi. "Come avete visto ho sistemato tutti gli spectre che vi facevano la guardia... ora non avete bisogno di preoccuparvi... ditemi tutta la verità..." afferma, ma Saga ribatte che la verità è che "Siamo venuti a prendere la testa di Atena !". A queste parole, Shaka è percosso da un fremito di ira. Il cavaliere pensava che i tre compagni di un tempo, uomini leali e valorosi, non si sarebbero mai arresi ad Hades e stessero invece tramando qualcosa, ma ora ha preso una decisione "Io, Shaka, vi ucciderò a costo della mia vita !" dichiara aprendo gli occhi. Shaka però non vuole sporcare di sangue la sesta casa, e quindi dice ai tre di seguirlo "nel luogo in cui morirò !". Shaka apre una porta laterale e conduce i nemici in un giardino fiorito, in cui svettano due alberi gemelli di Sala. Saga afferma che quello è il giardino dello Sharasoju, gli alberi gemelli sotto i quali Buddha si spense, e continua dicendo che anche Shaka, reincarnazione di Buddha, morirà sotto quegli alberi. Saga conclude dicendo che Shaka ha intenzione di morire lottando con loro. Il primo ad attaccare è Shura, che sferra l'Excalibur contro il nemico. Con un balzo improvviso, Shaka evita il colpo e, dopo aver detto che quel giardino potrebbe anche essere il luogo della morte per loro tre, sferra un calcio verso Shura. L'attacco però è bloccato da Camus, che colpisce il nemico con la Diamond Dust, congelandogli il ginocchio. Shaka atterra fra i fiori, ma alle sue spalle c'è Saga, che sferra l'Another Dimension. Con una capriola, Shaka evita di precipitare nell'altra dimensione, ma capisce comunque che le speranze di vittoria contro tre cavalieri d'oro sono minime. Decisi a finire lo scontro, Saga, Camus e Shura si lanciano contro l'avversario, ma all'improvviso Shaka brucia il suo cosmo e lancia il suo colpo più potente, il Tenbu Horin, che non permette al nemico né l'attacco né la fuga. Di fronte a questa tecnica, i tre cavalieri sono incerti sul da farsi, ma è proprio Shaka ad indicare loro la soluzione, dicendo che se vogliono sconfiggerlo devono usare la tecnica oscura, proibita da Atena sin dalle epoche mitologiche, l'Atena Exclamation. Saga e gli altri sono sconvolti da queste parole, e prima che possano prendere una decisione, Shaka li priva del primo senso. I tre, le cui surplici sono ora gravemente danneggiate, cadono tra i fiori, e nel rialzarsi Saga afferma di essere pronto ad usare l'Atena Exclamation. Shura e Camus però esitano, consapevoli della punizione che esiste per chi usa l'attacco proibito. Saga replica che, fin dall'inizio della battaglia, l'intenzione di Shaka non è stata quella di sconfiggerli, ma di porre fine alla sua vita ai piedi dello Sharasoju, e per questo vuole che i nemici usino l'Atena Exclamation. Questo attacco ha una potenza terribile, perché è portato da tre cavalieri d'oro contemporaneamente e la sua capacità distruttiva è pari a quella del Big Bang che creò l'universo. Proprio per questa sua estrema pericolosità, Atena lo proibì ai tempi delle epoche mitologiche. Saga è ora deciso a rompere il divieto della Dea, ma Camus e Shura sono ancora incerti. Shaka allora lancia di nuovo il suo attacco, privando i nemici del secondo senso. Rialzandosi, Camus e Shura ricordano a Saga la terribile punizione che esiste per chi usa l'Atena Exclamation: siccome questo è un attacco meschino, in cui tre uomini si uniscono per ucciderne uno solo, venendo così meno alle regole della cavalleria, chi osa utilizzarlo perde per sempre la gloria e l'onore di essere stato cavaliere, ed anche dopo la morte è marchiato col fuoco dell'infamia, considerato come un ribelle inferiore persino alle bestie. Mentre i due parlano, Shaka attacca di nuovo, annullando loro il terzo senso. "Voi due avete dimenticato per quale motivo abbiamo chiesto ad Hades di darci una nuova vita accettando di venire qui alle dodici case ?" afferma Saga rialzandosi a fatica. "A tutti i costi... noi dobbiamo arrivare da Atena..." dichiara, e dai suoi occhi sgorgano lacrime di sangue. Le stesse lacrime compaiono sui volti di Camus e Shura, che, nonostante la terribile punizione, accettano di usare l'Atena Exclamation "Perché regni l'amore e la giustizia sulla terra !". Intanto, Shaka annulla loro il quarto senso. In quel momento, Saori, Kanon e Milo avvertono chiaramente che Shaka ha intenzione di morire, proprio mentre Shiryu ed Aiolia entrano nella sesta casa e raggiungono il portone che conduce al giardino dello Sharasoju. Aiolia si prepara ad abbatterlo, ma l'improvviso arrivo di Mu lo ferma. Il cavaliere d'ariete dice ad Aiolia di non entrare nel giardino dello Sharasoju, e quando il cavaliere di Leo risponde di aver avvertito chiaramente che Saga e gli altri stanno per usare il colpo proibito, Mu, piangendo, replica "Aiolia, non capisci che Shaka vuole proprio questo ?" La scena si sposta nel passato, quando Shaka, che all'epoca aveva solo sei anni, era seduto in meditazione in un tempio buddista. Il bambino era però inquieto, e Buddha gliene chiese il motivo. Shaka rispose dicendo che, sebbene sul Gange galleggiassero numerosi cadaveri, anche oggi aveva visto molti pellegrini fare il bagno, come se volessero morire anziché vivere. Il bambino era triste per la povertà del suo paese natale, in cui sembra che la gente venga al mondo solo per soffrire. Buddha però rispose che non esiste una vita fatta di sola sofferenza, così come una fatta di sola gioia. Dove c'è dolore, c'è anche felicità, e viceversa, perché nulla nel mondo resta nella stessa condizione per più di un istante, esattamente come un bel fiore sboccia e poi invecchia fino a morire. Nel mondo tutto, anche la vita umana, cambia in continuazione. Shaka disse che, se alla fine c'è sempre la morte, la vita umana è comunque dominata dalla tristezza, perché, per quanto amore e gioia si cerchi di ottenere in vita, la morte spazza via tutto. Piangendo, il bambino continuò dicendo che nulla può resistere alla morte, che è perfetta ed eterna, ma Buddha controbatté "Shaka, tu hai dimenticato una cosa !". Di nuovo nel presente, Saga comunica a Shaka la decisione di usare l'Atena Exclamation. Il cavaliere di Virgo però risponde che a ciascuno di loro è rimasto solo un senso, quindi se non lo colpiscono in fretta, per loro sarà la fine. Mentre un colpo di vento agita le fronde degli alberi di Sala, Shura, Camus e Saga lanciano finalmente l'Atena Exclamation, nello stesso istante in cui Shaka sta per annullare loro il quinto senso. L'esplosione che segue all'Atena Exclamation è terribile, avvertita da tutti nelle dodici case. Il meraviglioso giardino dello Sharasoju scompare senza lasciare traccia, i fiori volano via lasciando una terra arida e desolata, in cui svettano soltanto i due alberi di Sala. Piangendo, Mu è il primo a capire che Shaka è morto. All'ottava casa, Milo è furioso per l'azione compiuta dai tre cavalieri, che hanno usato persino la tecnica proibita, ed alle stanze di Atena, anche Kanon è sconvolto dall'azione del fratello. Alla sesta casa, Aiolia, Shiryu e Mu piangono lacrime amare. Il cavaliere di Leo sfonda il muro con un pugno, ed insieme a Shiryu giura di vendicare Shaka. Di nuovo nel passato, Shaka, svenuto per la fame e la tristezza, non udì le ultime parole di Buddha "La morte non è la conclusione della vita... tutti quelli che sono nati su questa terra e che sono stati chiamati santi hanno superato la morte... Shaka, se puoi comprenderlo, nonostante tu sia nato come uomo, diventerai l'uomo più vicino a Dio...". Al giardino della sesta casa, Saga, Shura e Camus si rendono conto di avere soltanto un senso ciascuno, rispettivamente la vista, il gusto e l'udito. Improvvisamente, Saga vede qualcosa, e voltandosi anche Shura e Camus capiscono di cosa si tratti: Shaka è ancora vivo. Camus e Shura si preparano a combattere, ma Saga li ferma, ed i tre osservano in silenzio il cavaliere di Virgo che, superatili, cammina verso i due alberi di Sala. Nell'avanzare, Shaka commenta come la vita umana duri un battito di ciglia paragonata al grandioso universo, che pure un giorno scomparirà. Ma, anche in un così breve lasso di tempo, un uomo ama, odia, ride, piange, gioisce, soffre, lotta e si ferisce, prima di essere accolto dal sonno chiamato morte. Sedutosi sotto gli alberi, Shaka raccoglie alcuni petali e con le sue dita macchiate di sangue, scrive gli ideogrammi che formano la parola Arayashiki. Poi, con un ultimo sorriso, Shaka affida i petali al vento, chiedendogli di portarli da Atena. Shura, portatosi alle sue spalle, vuole dargli il colpo di grazia in segno di pietà, ma prima che la sua mano lo tocchi, il corpo di Shaka diventa polvere. Piangendo, Saga, Shura e Camus capiscono che il cavaliere era morto nel subire l'urlo di Atena, e che la sua anima era ritornata per lasciare quei versi di commiato.

Glossario: Sharasoju: I due alberi di Sala gemelli sotto i quali Buddha morì. Tenma Kofuku (Abbandono dell'oriente): Rassegnazione del male per volontà del cielo / Il cielo distrugge il male. Tenbu: Danza del Cielo. Horin: Il coperchio a forma di ombrello che chiude il contenitore delle ossa di Buddha. Tenbu Horin (Sacro Virgo): Danza celeste del coperchio del tesoro. Atena Exclamation (Urlo di Atena): Esclamazione di Atena

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 31 Granata e n° 21 Shot

La logica, questa sconosciuta: Alla fine del capitolo precedente, Saga e gli altri avevano i volti macchiati da un rivolo di sangue, che però ora è scomparso. Per quale motivo Saga, Camus e Shura non rivelano a Shaka il loro piano dopo che il cavaliere ha ucciso gli spectre ? Saga dice che Shaka è una delle reincarnazioni di Buddha, ma né in altri numeri del manga né nell'anime questo dato viene confermato. Come nel n°19, Saga, Camus e Shura piangono sangue, ma alle vignette successive i loro volti sono puliti. Quando Camus, Saga e Shura lanciano l'Atena Exclamation, Shaka ha già annullato loro quattro sensi, eppure gli occhi di tutti e tre sono normali. Dopo la battaglia, Shura e Camus dovrebbero essere ciechi, Saga e Camus muti e Shura e Saga sordi, ma tutti e tre vedono, sentono e parlano abbastanza bene. Quando Shaka muore, anche la sua armatura d'oro scompare, mentre il rosario resta intatto.

Note: "Shaka ha intenzione di porre fine alla sua vita ai piedi di quell'albero ". Uno splendido capitolo, probabilmente uno dei più belli della storia del manga, in cui il tema del sacrificio raggiunge il suo culmine, con Shaka disposto a morire per la giustizia sulla terra, e Saga, Camus e Shura pronti ad accettare il marchio dell'infamia per lo stesso motivo. Mentre il motivo per cui Shaka si è fatto uccidere resta per ora un mistero, le parole di Saga e gli altri nel lanciare l'Atena Exclamation fanno finalmente capire che i tre non hanno affatto tradito Atena. In questo capitolo scompaiono anche Gigant e gli altri spectre, la cui importanza in realtà è stata minima, e l'impressione è che Kurumada li abbia usati per far finalmente combattere Mu e per permettere a Saga e compagni di raggiungere la sesta casa senza affrontare Aiolia. E' un peccato che un cavaliere forte come Aldebaran abbia fatto una figura tanto misera morendo per mano di uno spectre. Il tipo di punizione decretato per chi usa l'Atena Exclamation mostra quanto la gloria ottenuta in vita sia importante per un cavaliere anche dopo la morte (può essere interessante paragonare queste parole a quelle di Seryan nel 1° OAV). Da questo capitolo emergono anche varie informazioni sul passato di Shaka. Il ragazzo, nato in India, ha passato l'infanzia, e probabilmente l'addestramento, in questo stesso paese, a poca distanza dal fiume Gange. Sin dall'età di sei anni, Shaka si dedicava ad esercizi di meditazione in un tempio buddista, allo scopo di raggiungere l'illuminazione, o Nirvana, e nel corso di questi esercizi entrò in contatto con Buddha, con il quale ha dialogato per 20 anni. Fu proprio Buddha ad insegnargli il ciclo della vita, fatto di gioia e dolore, nascita e morte, ma soprattutto il Dio gli insegnò che la morte può non essere la fine di tutto, e che in passato alcuni uomini, divenuti santi, sono riusciti a superarla. E' proprio la comprensione di questo grande segreto, che verrà poi chiamato "ottavo senso", a rendere Shaka "l'uomo più vicino a Dio", dove "vicino" è inteso nel senso di "simile". Presenti alcune frasi buddiste, come "Shogyomujo Joshahissui" (tradotta: "caducità di ogni atto… decadenza inevitabile di chi è prospero…" nella versione Granata), che contiene la parola Mujo, indicante il ciclo della vita, e significa che ogni cosa è effimera ed anche ciò che è al momento di massimo splendore prima o poi scomparirà, ed "Arayashiki" (o Ara Yashiki), che indica la corrente di pensiero che, nel buddismo, sostiene l'esistenza umana. Rispetto al manga Granata, che li aveva sostituiti con le sillabe occidentali della parola, gli ideogrammi sono stati lasciati intatti, così come le frasi in indiano, opportunamente tradotte. Gli alberi di Sala sono chiamati alberi di Shara. Aiolia sa dell'esistenza del giardino accanto alla sesta casa. Sia sul portone che sul tetto della casa è presente l'immagine stilizzata di un fiore, probabilmente di loto (forse ispirato a quello su cui Shaka siede nel 56° episodio). Com'era sospettabile, le surplici indossate da Saga e gli altri non hanno la resistenza delle vere armature d'oro. Nelle stanze di Atena c'è una scultura a rilievo raffigurante la Dea intenta a pensare mentre ai suoi piedi guerrieri combattono e muoiono.