SAINT SEIYA N°1

I SACRI GUERRIERI DELLA DEA ATENA

(IL SANTO CAVALIERE DI ATENA)

Personaggi Presenti: Seiya, Marin, Cassios, Shaina, Aioria, Grande Sacerdote, soldati semplici, turisti, prete, abitanti di Atene.

Data: 6 e 7 Settembre 1986 (vedi Note)

Lunghezza: 57 pagine

"Nella mitologia greca, l'eroe Perseus tagliò la testa alla mostruosa Medusa, e dalla pozza formata dal suo sangue nacque Pegasus, il leggendario cavallo alato, che galoppò alla volta del cielo e diventò una delle costellazioni". In una notte di stelle cadenti, in Grecia, due turisti si aggirano tra le rovine di un antico tempio. All'improvviso, sentono un boato, che li porta a pensare che una stella sia caduta nelle vicinanze. I due si dirigono verso il luogo di provenienza del rumore e trovano a terra un ragazzo, pieno di ferite e con indosso dei vecchi abiti. I turisti cercano di soccorrerlo, ma il ragazzo sembra terrorizzato, ed improvvisamente dalle tenebre avanza una donna, con il volto coperto da una maschera ed un diadema a forma di aquila sulla fronte. Terrorizzati, i tusisti scappano, e non sentono la donna chiamare il ragazzo con il suo nome: Seiya. La donna, che Seiya chiama Marin, rimprovera il giovane di essere fuggito dal santuario per sottrarsi agli allenamenti, e gli ricorda che il giorno dopo ci sarà lo scontro con Cassios per la conquista della sacra armatura. Seiya però è stanco degli allenamenti di Marin, e dice di essere abbastanza forte per poter sconfiggere il suo nemico. In tutta risposta, Marin lo colpisce duramente, atterrandolo, e poi gli ricorda che Cassios è un uomo crudele, che uccide sempre i suoi avversari strappandogli la testa dal corpo con un colpo solo. Seiya è spaventato, ma è comunque convinto di essere abbastanza forte per vincere senza ulteriori allenamenti, e quando Marin gli chiede di provarglielo, grida "Scolpirò le prove su questa terra !" e colpisce il suolo con un pugno poderoso, aprendo una voragine. Marin è stupefatta dalla forza del suo allievo, soprattutto perché per un attimo ha visto alle sue spalle l'ombra di Pegasus. Poco dopo, i due turisti tornano nella zona, ma trovano soltanto il cratere lasciato dal pugno di Seiya. Più tardi, i due, tornati ad Atene, chiedono spiegazioni al prete che aveva consigliato loro di visitare quella zona. "Probabilmente è uno dei saint di Atena" risponde sorridendo l'uomo, e racconta loro la storia di Atena, figlia di Zeus e Dea della guerra. Atena, pur non amando la guerra, combatté contro Ares, i Titani e Nettuno, ed accanto a lei sul campo di battaglia si trovavano i valorosi saint, chiamanti anche cavalieri, ragazzi provenienti da tutto il mondo e dotati di una forza straordinaria. Siccome Atena odiava le armi, i saint combattevano solo usando il loro corpo. "I loro pugni fendevano l'aria, ed i loro calci erano in grado di spaccare la terra... anche oggi dicono che facciano la loro comparsa quando il mondo è saturo della forza del male... sono i guerrieri della speranza." conclude l'uomo. Nello stesso momento, in un'arena, sta per avere inizio il combattimento tra Seiya, l'allievo di Marin, ed il gigantesco Cassios, anch'egli allievo di una donna: Shaina. Il Grande Sacerdote introduce i due combattenti, ma Shaina lo interrompe, avvisandolo del tentativo di fuga di Seiya avvenuto la notte prima. Per regolamento, chiunque esca dalla zona sacra chiamata Santuario deve ricevere una dura punizione, ma Marin minimizza, spiegando che lei e Seiya stavano solo facendo degli allenamenti speciali. Shaina accusa Seiya di essere un vigliacco ed afferma che un orientale come il ragazzo non può diventare cavaliere di Atena, ma le sue parole sono interrotte da un nuovo arrivato, un giovane di nome Aioria, che rivendica il diritto di Seiya di provare a diventare saint. Il Grande Sacerdote da ragione a Aioria, ricordando che un vigliacco non riuscirebbe mai a vincere il titolo di cavaliere, e mostra ai duellanti il premio in palio per il vincitore: lo scrigno contenente la sacra armatura di Pegasus, che potrà essere indossata solo da un degno saint. Nell'osservare lo scrigno dell'armatura, chiamata anche cloth, Seiya si distrae, permettendo a Cassios di afferrarlo con una mano. Cassios potrebbe stritolare il corpo di Seiya semplicemente stringendo la mano, ma prima vuole farlo soffrire, e quindi si appresta a mozzargli l'orecchio. Con un gesto improvviso però, Seiya si libera, ed è lui a staccare l'orecchio al nemico. Osservando il ragazzo, Aioria si congratula con Marin, perché da lui proviene una grande energia, quella che i cavalieri chiamano cosmo. Sanguinante, Cassios si rialza, ma Seiya lo colpisce ripetutamente con una facilità sorprendente, mostrando una forza ed una rapidità insospettati. Mentre Cassios cade di nuovo a terra, Marin ricorda il suo primo incontro con Seiya, avvenuto sei anni prima, quando il ragazzo, allora bambino, era appena giunto in Grecia per iniziare l'addestramento. All'inizio il bambino non riusciva a stare al passo con i faticosissimi esercizi di Marin, ma grazie alla sua tempra resistente era sempre sopravvissuto. Dal canto suo, la donna non gli aveva solo insegnato a lottare, ma gli aveva anche spiegato che ogni saint è protetto da una costellazione da cui trae la forza, e che concentrando la propria energia è possibile distruggere qualsiasi oggetto, perché in fin dei conti nell'universo tutto è composto da atomi, il cui legame può essere spezzato. Ora, nell'arena, Cassios ed il pubblico sono sbalorditi dalla capacità di Seiya di unire la forza fisica e le energie spirituali. Spinto dall'orgoglio, Cassios attacca ancora, ma Seiya ferma il suo pugno con una sola mano, e gli chiede "Hai mai sentito il cosmo all'interno del tuo corpo ?". Il ragazzo ricorda infatti le parole di Marin, che una notte gli aveva spiegato come tutti i corpi dell'universo si fossero originati dall'esplosione del Big Bang. Questo significa che gli uomini e le stelle hanno la stessa origine, e per questo nel corpo di ciascun uomo esiste un piccolo cosmo. Facendo esplodere questo cosmo interiore, i cavalieri possono sviluppare un'energia sovrumana e frantumare la terra. Cassios non vuole credere che Seiya abbia imparato ad usare il suo cosmo interiore, e per dimostrarglielo il ragazzo assume una strana posizione ed inizia ad agitare le braccia, come a disegnare in aria la forma della costellazione di Pegasus. Shaina capisce il pericolo ed ordina a Cassios di allontanarsi, ma ormai è troppo tardi e Seiya sferra il suo colpo segreto, il Pegasus RyuseiKen, simile ad una pioggia di stelle cadenti con la quale travolge il nemico ed ottiene la sospirata vittoria.

Glossario: Seiya: Freccia del cielo (cometa); Pegasus RyuseiKen: Colpo delle Stelle Cadenti di Pegasus; Seiya: Pegasus; Marin: Castalia; Shaina: Tisifone; Aioria: Ioria;

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 1 Granata e Shot

La logica, questa sconosciuta: E' strano che la zona dell'Acropoli sia pressoché deserta di notte. Nel prossimo capitolo scopriremo che le armature possono essere indossate solo in situazioni di emergenza, eppure nella sua prima apparizione Castalia indossa le vestigia dell'Aquila. Come verrà stabilito più avanti, solo degli uomini giusti hanno diritto ad indossare un'armatura, quindi Cassios, che fa collezione delle teste dei suoi vecchi avversari, dovrebbe essere escluso a priori. Le dimensioni di Cassios variano a seconda delle immagini. Quando Seiya guarda lo scrigno dell'armatura, lo strappo sul lato destro della sua maglietta è scomparso. A questo proposito, viene da chiedersi perché, in presenza del Grande Sacerdote, Seiya indossi gli stessi abiti sporchi e strappati che aveva la notte prima. Si calcola che il Big Bang sia avvenuto ben prima di 15 bilioni (ovvero miliardi) di anni fa.

Note: "Questo è il cosmo che ho dentro di me !" Il primo capitolo della saga si occupa principalmente di porre le basi, spiegando al lettore la storia dei saint della Dea Atena, e principi base come le costellazioni ed il cosmo interiore. Minore importanza è data all'armatura ed alla caratterizzazione dei personaggi, anche se alcuni tratti delle personalità di Seiya e Castalia sono evidenti già a questo punto. La tavola d'apertura riporta la leggenda di Pegaso che, nella mitologia greca, era proprio nato dal sangue di Medusa, decapitata da Perseo. La data in cui questo capitolo inizia dovrebbe essere la notte tra il 6 ed il 7 Settembre 1986, ricavabile da un giornale mostrato nel capitolo 3 e datato 10 Settembre 1986. La zona che vediamo nelle prime pagine è l'Acropoli di Atene, ed in particolare è facilmente riconoscibile la "Loggetta delle Cariatidi". Questo indica che il Santuario si trova a breve distanza dall'Acropoli (che in un'occasione nell'anime viene chiamato "Vecchio Grande Tempio"). Probabilmente il prete col quale i turisti parlano a Piazza Sintagma è lo stesso che citano nella prima pagina. L'uomo sa dell'esistenza di Atena e dei suoi cavalieri, ma non è chiaro se è una sua conoscenza personale o se tutti i religiosi di Atene ne sono informati (anche il Grande Sacerdote porta al collo un rosario ed una croce). Da Castalia apprendiamo che Cassios ha giù ucciso numerosi uomini e fa collezione delle teste che ha staccato loro. Questo indica che il suo addestramento è già finito, o che comprendeva numerosi duelli all'ultimo sangue con altri ragazzi (apprendisti soldati semplici probabilmente). Sarebbe interessante sapere se a questo punto Kurumada aveva in mente la direzione in cui il personaggio si sarebbe sviluppato nel n°9 del manga. Vale anche la pena di notare che Cassios è di pelle chiara (nell'anime è nero), ha gli occhi simili a quelli di un gatto e si autoproclama di nazionalità greca. Castalia, che come Seiya è giapponese, sembra non avere eccessivamente a cuore la salvezza del suo allievo, e non si era accorta del modo in cui la sua forza era aumentata nel corso dell'addestramento. Nel raccontare la storia di Atena, il prete greco non menziona i suoi scontri con Hades, segno che Kurumada non aveva ancora in programma il capitolo finale della sua serie. Il fatto che venga menzionato Ares (il primo nemico di Atena nell'Hypermyth) induce a pensare che l'autore avesse intenzione di farlo comparire nel corso dell'opera. Il racconto sulla storia dei saint è lo stesso che viene fatto nell'hypermyth, nel quale in più viene spiegata la genesi delle armature (che Atena decise di creare quando la maggior parte dei suoi saint venne massacrata dalle truppe di Ares. Vi rimando all'Hypermyth, nella sezione articoli, per maggiori informazioni). La statua di Atena che fa da sfondo ad una delle pagine del racconto è l'Atena Parthenos di Fidia. Oltre a Seiya, Castalia, Cassios e Tisifone, fanno la loro prima comparsa il Grande Sacerdote e Ioria, che nell'anime appare più avanti. Al momento non c'è il minimo indizio sulla sua vera identità, ma sembra comunque essere conosciuto e rispettato da tutti. Dalle parole del sacerdote deduciamo che, per accedere alla prova ultima, Cassios e Seiya hanno affrontato e sconfitto nove nemici a testa. A quanto pare, i due, pur essendo quasi cresciuti insieme al Grande Tempio, sono sempre stati nemici, anche se Seiya ha costantemente avuto la peggio nei loro scontri. Comunque, visto che il ragazzo non è tipo da trattenere le forze, questo significa che è passato del tempo dal loro ultimo duello. Nelle parole di Cassios, che in quanto greco si considera superiore al "muso giallo" Seiya, e che poi verrà facilmente sconfitto, si intravede il noto nazionalismo giapponese. Lo stesso tema, stavolta in senso inverso, verrà trattato nel n°2, con Cristal che prima viene criticato per essere per metà russo, e poi annienta con facilità il suo avversario. Dai vari flashback, oltre ad apprendere che Castalia è giapponese, ci facciamo un'idea dei suoi metodi di addestramento, basati su estenuanti esercizi (ad esempio 1000 addominali al giorno), ma anche su lezioni teoriche. Questo tipo di allenamento è chiaramente atto a sviluppare sia la forza fisica che l'energia spirituale. Anche se non viene detto esplicitamente, Cassios sopravvive al Pegasus RyuseiKen (probabilmente Seiya ne limita la forza), ed infatti lo ritroveremo nel n°9 del manga. A livello grafico, oltre alla qualità appena mediocre dei disegni, notiamo l'uso della "mezza tinta" nelle prime 38 pagine del capitolo. Inizialmente, questo capitolo venne pubblicato su Weekly Shonen Jump diviso in due parti: la prima, con 32 pagine, aveva il titolo "I Sacri Guerrieri di Atena", il secondo, di 25 pagine, si intitolava "Sotto una costellazione protettrice". I due capitoli vennero fusi nell'edizione a volume.